spugne di mare, non lo siamo tutti?

Posted by ladyfinck On lunedì 20 luglio 2009 0 commenti

ci sono due luoghi in questa casa che mi stanno molto a cuore, anche se li posso apprezzare veramente per poche settimane soltanto: il balcone e il bagno.

mi direte boh.

il balcone è il luogo dei pensieri liberi, qua c'è sempre vento, mi siedo lì la sera e osservo. mi siedo la mattina prestissimo e osservo. mi ci sedevo quando preparavo gli esami e mi sentivo meno oppressa da tutto.

il balcone è l'aria.



poi c'è il bagno. spesso osservo l'acqua che esce dal rubinetto, ascolto il rumore che fa quando colpisce la porcellana del lavandino e penso.

il bagno è acqua.

essendomi congeniale, spesso mi aiuta. mi aiuta a  lasciar uscire e rimettere ordine in quei pensieri sparsi al vento.

così prima ..ero lì in piedi davanti allo specchio e l'osservavo scendere mentre mi lavavo i denti. spesso le cose migliori le partorisco in momenti del genere. e mentre sfregolavo via i residui di una cena poco interessante, pensavo che forse ero una spugna.

una di quelle enormi morbide e pericolosamente intrappolandi spugne di mare.

una di quelle che vivono negli abissi dell'oceano, freddo e immobile. la spugna non da evidenti segni di vita, si limita a fluttuare nella corrente, ad ancorarsi agli scogli e catturare nelle sue spire piccoli pescetti, plancton, esseri minuscoli e meravigliosi.. di cui diventa amica, casa, simbionte, assassina, madre e morte.



ma più che altro.. assorbe. cambia colore, cambia sapore, cambia dimensione .. a seconda di quello che la circonda e con cui entra in contatto. ed è una cosa odiosa che so di aver fatto e fare spesso.

anche solo a livello pratico, spesso finisco con l'assumere atteggiamenti e modi di fare delle persone con cui sono più spesso a contatto.

mi chiedevo il perchè. perchè in fondo una mia personalità non l'ho mai voluta rivelare a nessuno. mi sono sempre trinceata in fondo a quell'oceano, facendomi scudo di kilometri d'acqua in ogni direzione, appoggiata al fondo che se anche sabbioso.. è pur sempre fondo.

ora l'oceano si sta ritirando, mi avvicino alla riva.. l'evoluzione è cominciata e il fondo mi sta stretto. quella brutta abitudine l'ho abbandonata, ma ancora brucia nei ricordi.



mi rendo conto che nel suo piccolo ingenuo essere, nel suo in fondo totalmente ignorante modo di fare e irritante distanza.. qualcuno quando ero molto più piccola e meno cosciente di me stessa.. già aveva provato a farlmelo intuire..anche se di sicuro in maniera non voluta ed inconscia.



e forse è il caso che un ciao arrivi.

fosse anche fine a se stesso.



V.

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