ingannando il tempo

Posted by ladyfinck On lunedì 21 febbraio 2011 0 commenti

una settimana così, non la auguro a nessuno.

quando in casa va tutto storto, le preoccupazioni si accavallano e tutti intorno a te sembrano diventare completamente pazzi.... la soluzione ideale sarebbe un viaggio alle Fiji. non avendo soldi, aspetto.

un po' come quelli che siedono sulla riva del fiume sperando di veder passare i cadaveri.

io aspetto che i neuroni tornino a funzionare, anche se a certe venerande età è un po' una vana speranza.

così mentre attendo la consueta queue, ripenso ad un po' di cose.



tutto quello che in questi giorni poteva andare storto... ci è andato!!!!! che novità!!!

grossi, grossi grossi casini in casa, persone ed animali che perdono il contatto con la realtà diventando incurabili e non si sa come affrontare certe situazioni. altre che danno di matto peggio del solito, scappando ad ubriacarsi quando sarebbe il caso di fottersene un pochino dei propri cari. per una volta eh, non chiedo tanto.



in tutto questo, gente che scompare perchè fa comodo avermi lì quando servo ma non altrettanto comodo starmi vicine quando ad avere bisogno sono io.

e una enorme enorme palla di caos e cazzate che dalla mia povera testa fuoriescono andando a colpire a destra e a manca. soprattutto a manca, dove albergano i pochi che mi sono stati vicini, diciamo pure uno.



altro?

ah si, manco per una settimana dai miei consueti luoghi di svago/scazzo e succede l'apocalisse. guerrette, crisi di nervi, idiozie, come se a reggere tutto l'andamento del mondo fossero le parole scritte su un sito, più di tutto il resto.

ma vi leggete? e vi rileggete? e vi ri ri ri leggete?  dio che pena.



ah si, tanto per cambiare gli elyos han ripreso in mano la situazione HAHAHAHA. vabhè. una nota comica in tutto il tragicomico che sto vivendo.



cosa faccio? mi tiro indietro. dico basta, ma BASTA veramente.,

dico fanbrodo. dico sticazzi. dico leggetevi un libro, giocate col sudoku, fatevi una pera cotta col salmì (dei che schifo)



sto leggendo un libro che mi è stato regalato tempo fa. in realtà lo volevo comprare già per i fatti miei ma non l'avevo mai fatto tra una cosa e l'altra. se siete dei sognatori come me, ve lo consiglio:

American Gods  di Neil Gaiman.

Oltre al fatto che io ADORO Neil, questo libro aiuta ad uscire dal guscio e dalla vita quotidiana, che diciamocelo a volte fa parecchio schifo.

Perciò ecco il mio consiglio: coca cola gelata, patatine e un buon libro.









ah. ultima nota. ricordo sempre agli avventori della domenica ( o del lunedì in questo caso) che loggo tutti gli ip. perciò quando venite a farvi i cazzi miei pensando che non me ne accorga, ricordatevi che invece me ne accorgo. sarebbe carino parlaste, invece di gironzolare per ore senza proferire favella, grazie ^___^



V.

?

Posted by ladyfinck On venerdì 18 febbraio 2011 1 commenti

sono onestamente interdetta.

dire che mi dispiace non serve a niente.

preoccuparmi non serve a niente.

ci vuole voglia di reagire.



reagisci, non sei calimero!







il mio progetto sta scemando. quasi quasi creo qualcosa di nuovo e basta. chissà.





edit. ho vomitato l'anima. che beeeello. *alza il cartello sarcasmo*

non mi piace

Posted by ladyfinck On martedì 15 febbraio 2011 2 commenti

non mi piace tutto questo.

non mi piacciono queste cose e nemmeno come mi fanno sentire.

non mi piace essere nel periodo in cui sono.

non mi piace che col solito tempismo del cazzo ogni volta che succede qualcosa di brutto, matematicamente seguano a ruota cose che non mi fanno stare tranquilla, quasi aspettassero il momento buono.

non mi piace avere lo stomaco perennemente chiuso per l'ansia.

non mi piace stare in ansia.

non mi piace sentirmi fuori da ogni contesto ed ogni cosa, come se ormai non fossi più nulla.

non mi piace ascoltare parole e pensare che non me ne frega niente.

non mi piace dover diplomaticamente sorridere e chinare la testa di fronte alle persone solo per evitare rogne.

non mi piace dover ripetere sempre le stesse cose alle stesse persone perchè non importa quanto cambi l'ambiente, sempre teste di cazzo rimangono.

non mi piace quando per una scusa o per l'altra le persone si allontanano da me regalmente offese pur avendo torto marcio.

non mi piace quando si allontanano quelle che non vorrei si allontanassero mai.

non mi piace dovermi scusare ogni due secondi perchè rompo le palle.

non mi piace rompere le palle.

non mi piace che le mie palle girino costantemente.

non mi piace sentirmi strana, così strana da non riconoscermi più in qualcosa che fino a poco tempo fa ero io a tutti gli effetti.

non mi piace la sensazione di disagio che provo in questo momento.

non mi piace la sensazione di disagio che aleggia da un po'.

non mi piace avere dubbi.

non mi piace avere ansie, come una volta.

non mi piace tornare sui miei passi.

non mi piace aspettare, rincorrere, attendere.

non mi piace aspettare nell'incertezza.

non mi piace sentire la mancanza di qualcosa o qualcuno.

non mi piace sentire la mancanza di qualcuno anche se è fisicamente a portata di mano.

non mi piace avere paura.

non mi piace avere paura di perdere.

non mi piace avere paura di perdere qualcuno.

non mi piace non poterlo dire a nessuno perchè siete tutti sempre impegnati con i vostri umori del cazzo.

non mi piace... non mi piace niente in questo momento.



e la cosa divertente è che non sono arrabbiata. ormai sono oltre.

forse la parola giusta è rassegnazione.

e basta coi titoli!

Posted by ladyfinck On domenica 13 febbraio 2011 0 commenti

veramente, non so come intitolarli i miei post. perchè devo per forza dare una definizione a qualcosa che di per sè definito non è?



cmq.







lasciare milano diventa sempre più difficile. per un insieme di fattori tutti personali, che si possono tradurre in un'immagine.

pensate di ritrovarvi la sera, con le sole lucine dei lampioni e dei palazzi, un leggero venticello che smuove l'aria profumandola di pulito, le persone che vivono camminano e affollano si stanno lentamente sfoltendo. c'è vita, ma non è caos. tutto prende quell'aria strana, sembra quasi un dipinto. e tu ci stai camminando dentro, ammirando il tutto. facendone parte.

sono quei rari momenti in cui vorrei dilatare il tempo e vivere cent'anni in un secondo, per poter dire "aah si. sono soddisfatta". ma il bello di queste sensazioni è che sono fugaci. è questo probabilmente le rende ancora più preziose.





tornavo verso la stazione questa sera, dopo aver passato un bel pomeriggio in compagnia del mio migliore amico & socio, e mentre le scale mobili mi riportavano in superficie fuori dalla metro, il lettore mp3 sottolineava l'atmosfera con What else is there? dei Royksopp. E' stato uno di quei momenti..che stregano. Uno di quelli che senti il bisogno di annotare, come ho subito fatto sul mio fedele tacquino, perchè semplicemente unici. Uno di quelli che ti commuovono.



Mi ha davvero fatto bene. Oggi non avevo nè la voglia nè la forza di pensare. Avevo solo bisogno di un volto amico,  un abbraccio rassicurante, un momento magico, un po' di vento.



Ho avuto tutto quanto.

Custodirò tutto questo come un piccolo tesoro, per affrontare i giorni che mi aspettano... che so già non saranno piacevoli.



Ho paura, molta paura. Ma mi aggrapperò alle sensazioni belle.



V.

... la la la.... bla bla bla.... wtf wtf...

Posted by ladyfinck On mercoledì 9 febbraio 2011 0 commenti

pregasi notare l'orario.

non ho sonno. dovrebbero rinominarmi Sadako.



è uno di quei momenti in cui vorresti mollare tutto quanto e sparire in una landa lontana. sole palme mare e un cocco fresco. e nessun rompipalle intorno.



è già presto, c'è luce, ci sono persone che parlano corrono guidano biciclettano sgambettano urlano vivono.. ovunque. giù per strada riprende tutto vita, ma è.... fastidioso. è fastidioso quasi quanto l'aria gelida e nebbiosa dell'inverno, che non lascia respirare, che ti penetra nelle ossa e ti rende ancora più isterico di quanto non saresti normalmente.



e poi confusione. caos. pensieri che si sovrappongono. questioni di principio di orgoglio di sopravvivenza. contro desideri, bisogni, nostalgie. contro paure, nevrosi e rabbie. contro tutto.




The hopes and prays
The better days
The far aways
Forget it

It didn't turn out the way you wanted it to
It didn't turn out the way you wanted it, did it?

così provi nuove cose. tenti nuovi sentieri. ma tutto è eternamente un reminder. un reminder anche malato. una sorta di brutta copia. una brutta copia in cui non solo non ti ritrovi se non marginalmente.. ma in cui non ritrovi nemmeno la tua ombra, forse perchè manca anche la luce.






Now you know
This is what it feels like
Now you know
This is what it feels like



ma lo sapevo già, l'ho sempre saputo. è inutile tentare, tutto fa da reminder e tutto non lo è. un po' come un unheimlich dell'unheimlich.




And in the end
We still pretend
The time we spend
Not knowing when
You're finally free
And you could be

But it didn't turn out the way you wanted it to
It didn't turn out quite the way that you wanted it

Now you know
This is what it feels like
Now you know
This is what it feels like

You can try to stop it but it keeps on coming
You can try to stop it but...

e allora cosa resta? resta la paura. quella ahimè non se ne va mai. resta l'incapacità di comunicare. resta l'incapacità di rendere esplicite quelle cose che ti albergano dentro e marciscono. quelle che quando lasci traperale seminano solo cadaveri. di cui il primo sei proprio tu.



andare avanti? tornare indietro? restare fermi?



ovunque guardo, c'è sempre un semino. semino passato. semino presente. semino futuro.

non c'è scampo.



moriremo tutti?









V.





























disclaimer : non ho bisogno di uno psichiatra e non intendo cambiare casa,  città, nazione, continente. per ora.  inutile cercare di tradurre cose che non fanno parte del vostro mondo o del vostro linguaggio o del vostro modo di pensare.

disclaimer 2: esistono i messaggini, i commentini, le email, i contatti sui siti.. perchè controllare questa pagina mille volte al giorno, se hai qualcosa da dire ...dillo. XD